Il 22 Settembre è stato svelato ed inaugurato il lavoro di completamento delle Meridiane a Camera Oscura presenti nella Basilica di Santa Maria Novella a Firenze. Il racconto di uno dei curatori.

Firenze, 22 Settembre 2016

di Francesco Sgambelluri


Alle ore 11,30, è stato svelato ed inaugurato il lavoro di completamento delle Meridiane a Camera Oscura presenti nella Basilica di Santa Maria Novella a Firenze.

Dopo il restauro del quadrante astronomico e dell’armilla equinoziale (strumenti incastonati nella facciata di S.M. Novella), col lavoro appena completato, sono stati rimessi in funzione tutti e tre gli strumenti astronomici ideati da Fra’ Egnazio Danti fra il 1572 ed il 1575.

L’attività fiorentina del Danti si svolse in tredici anni (dal 1562 al 1575), durante i quali si occupò della produzione di tavole geografiche (sono sue 30 delle 53 carte della “Sala delle Carte Geografiche” in Palazzo Vecchio) e della costruzione di grandiosi strumenti astronomici.

Cosmografo del granduca Cosimo I dei Medici, Egnazio Danti progettò le due meridiane ancor oggi presenti in Santa Maria Novella col fine di approfondire i suoi studi astronomici e soprattutto per supportare in modo scientifico la teoria secondo la quale l’antico calendario giuliano aveva portato, nel 1575, ad un disallineamento di 10 giorni rispetto alla realtà, falsando la data liturgicamente esatta della Pasqua e delle annesse feste mobili.

Fra Egnazio Danti

Anche grazie a questi studi, papa Gregorio XIII con la bolla del 24 febbraio 1582 approvò la correzione del calendario giuliano ed ordinò che il 5 ottobre di quell’anno divenisse il 15, cancellando così i dieci giorni che si erano accumulati nei secoli passati.

Per dissapori col successore di Cosimo I, il granduca Francesco I, lo scienziato fu espulso da Firenze nell’ottobre 1575 e per questo non riuscì a completare la realizzazione delle meridiane iniziate in S.M. Novella dove mancavano da installare le linee meridiane permanenti associate ai fori stenopeici (o gnomoni) da lui realizzati.

Dopo 441 anni, grazie a studi approfonditi ed alla collaborazione tra Opera per Santa Maria Novella, Museo Galileo e Istituto Geografico Militare sono state finalmente completate le due meridiane progettate dal Danti.

Il 22 Settembre è stata l’occasione per raccontare ad un vasto pubblico (moltissime le persone presenti all’evento) la storia delle linee meridiane di Santa Maria Novella e soprattutto per osservare il loro funzionamento durante l’equinozio d’autunno, all’interno della Basilica.

Alle ore 13,07 (mezzogiorno solare) i due dischi di luce prodotti dai fori:

- il primo nel mosaico di vetro dello splendido rosone dell’incoronazione di Maria (su cartoni di Andrea di Bonaiuto, 1365-1367);

- il secondo nella celebre facciata di Leonbattista Alberti,

hanno centrato le ellissi incise nel pavimento a cavallo delle linee meridiane in ottone, nei punti indicati per l’equinozio.

La meridiana con gnomone nel rosone permette di osservare il suo funzionamento durante tutto l’anno: solstizi (estivo ed invernale), equinozi (di Primavera ed Autunno) e passaggi intermedi del sole nelle varie costellazioni.

La meridiana con gnomone nel marmo, a causa della sua conformazione, permette di osservare unicamente il solstizio d’inverno e i due equinozi.

Gli strumenti astronomici del Danti in Santa Maria Novella

Una folla di persone si riunisce attorno alla meridiana (coperta ancora da un telo) per assistere all'evento (Foto Maurizio Rufino)

Un fascio di luce attraversa il foro gnomico nella facciata (Foto Giovanni Casini)

Un disco di luce proiettato dal foro gnomico sta per raggiungere il punto indicato per l'Equinozio (Foto Maurizio Rufino)

Il momento di massima coincidenza con il punto dell'Equinozio (Foto Claudio Mastrodicasa)

L’evento è stato curato dall’Opera per Santa Maria Novella in collaborazione con l’Istituto Geografico Militare, il Museo Galileo e il Ministero dell’Interno (Fondo Edifici di Culto).

Sono intervenuti:

P. Daniele Giovanni Cara O.P.

Presidente Opera per Santa Maria Novella

Gen. D. Gianfranco Rossi,

Comandante Istituto Geografico Militare

Prof. Paolo Galluzzi,

Direttore Museo Galileo

Funz. Cart. Simone Bartolini,

Arch. Francesco Sgambelluri,

Progettisti e curatori dei lavori per la realizzazione dell’Opera




Il video dell'inaugurazione. Versione Breve

Il video dell'inaugurazione. Versione integrale


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