Una delle tradizioni più competitive ed importanti del Rinascimento era il “Palio dei Cocchi” (una corsa con carrozze simili alle bighe romane), istituito da Cosimo I nel 1563

La piazza di Santa Maria novella venne inaugurata ufficialmente nel 1287 per Decreto della repubblica Fiorentina e donata all’omonima Basilica come sua naturale estensione. Il luogo divenne presto un riferimento importante per tutta la comunità cittadina e non solo. Per accogliere le folle sempre più numerose il Comune di Firenze diede avvio a grandi opere di ampliamento.Per far questo si dovettero abbattere numerose case che si trovavano sul luogo.

Dopo l’arrivo dei frati Domenicani la piazza divenne infatti teatro di affollatissime predicazioni religiose. Non solo, data l’importanza e la grande affluenza a Santa Maria Novella, si celebrarono anche eventi, giochi e le celebri giostre cittadine.

Giovanni Signorini, La Corsa dei Cocchi, 1844 circa

La più importante fra tutte è quella chiamata il “Palio dei Cocchi” (una corsa con carrozze simili alle bighe romane), istituito da Cosimo I nel 1563. Le carrozze (o cocchi) giravano intorno a due stutture piramidali di legno che delimitavano i punti più alti della pista. Nel 1600 circa le piramidi vennero sostituite da due obelischi marmorei sostenuti a loro volta da quattro tartarughe in bronzo e realizzate nientemeno che dal Giambologna, noto scultore di origine fiamminga. Il palio si teneva il 23 giugno, vigilia della festa di San Giovanni Battista, patrono di Firenze, un giorno prima della finale annuale del noto Calcio Storico Fiorentino. I quattro cocchi di legno avevano quattro colori diversi (a seconda del quartiere rappresentato): verde, azzurro, rosso e bianco, ognuno tirato da due cavalli. Dopo tre giri ellittici intorno alle piramidi, la corsa terminava. L’ambito premio per il vincitore era un palio (o drappo) di velluto.

Poli Gherardo, Poli Giuseppe , Veduta di Firenze con il palio dei Cocchi in piazza S. Maria Novella, 1730-39 circa

Il palio dei Cocchi fu una manifestazione molto seguita fino alla metà del 1800 quando la piazza venne attraversata dai binari della prima tramvia cittadina. Oggi restano ancora i due obelischi a testimoniare un passato non troppo lontano ed una tradizione di Firenze che non tutti conoscevano.

Una delle tartarughe in Bronzo realizzate da Giambologna per i pilastri di Santa Maria Novella. Photo Credits: Andrea Boggio

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